tag:blogger.com,1999:blog-849201317656491881.post2812860630593139433..comments2021-03-16T06:21:07.703-07:00Comments on Discendenti di Ida Dalfino e Vito Cosimo Basile: KONTIKIEva Basilehttp://www.blogger.com/profile/08701571901353949547noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-849201317656491881.post-51722361471028607792009-01-28T05:55:00.000-08:002009-01-28T05:55:00.000-08:00la mancanza di mezzi tecnologici avanzati aggiunge...la mancanza di mezzi tecnologici avanzati aggiunge fascino ai ricordi!Eva Basilehttps://www.blogger.com/profile/08701571901353949547noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-849201317656491881.post-28622896751353514562009-01-28T05:44:00.000-08:002009-01-28T05:44:00.000-08:00nessun effetto "dipinto" semplicemente la pellicol...nessun effetto "dipinto" semplicemente la pellicola di allora, la carta fotografica usata, il tempo che ingiallisce le fotografie e soprattutto una scansione a bassa risoluzione!!<BR/><BR/>SaraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-849201317656491881.post-20119903051481227672009-01-26T13:22:00.000-08:002009-01-26T13:22:00.000-08:00notevole l'effetto "dipinto" della foto. per chi s...notevole l'effetto "dipinto" della foto. per chi se ne intende, sapete come e' stata ritoccata?elenahttps://www.blogger.com/profile/03704272567143230866noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-849201317656491881.post-49140090324110443672009-01-24T04:49:00.000-08:002009-01-24T04:49:00.000-08:00Giancarlo fin da bambino aveva una particolare att...Giancarlo fin da bambino aveva una particolare attitudine a lavori manuali in genere (e di falegnameria in modo particolare). Zia Marietta gli aveva affibbiato per questo un nomignolo dialettale ("u mest acillazz") che non saprei tradurre (forse "il mastro fac totum"). Si divertiva, fra l'altro, a far giocattoli, carrettini ecc. (nonché piccoli ingegnosi dispetti a zia Marietta: come tutti, non poteva la sopportare neppure lui!). Quest'attitudine gli giovò quando cominciò a dedicarsi alla vela (doveva avere allora non più di quindici o, proprio al massimo, sedici anni), sulla base di un manuale Hoepli di navigazione che gli capitò in mano in modo molto, ma molto casuale (era stato dato in prestito a me, in uno scambio di libri fra compagni di scuola). La vela se la dovette far cucire da qualche cugina o conoscente, ma agli alberi, al boma e a tutto il resto necessario per trasformare una barca a remi in una barca a vela provvide da solo.<BR/>Pensavamo che sarebbe diventato un ingegnere mavale. Ma non era la sua vocazione, nonostante le attitudini sicure.Silvio Basilehttps://www.blogger.com/profile/01103166790342854380noreply@blogger.com