sabato 26 novembre 2011

Come avete fatto a farmi???

Eravamo tranquilli a tavola, io, Nicoline, Eva poco più di quattro anni , Ida, poco meno di tre. Eva, a bruciapelo, con quella buffa cantilena che aveva quando faceva le domande, ci chiede:
«Come avete fatto a farmi?» (con lunghissima «i» strascicata in acuto).
Nicoline sorrise imbarazzata. Le venni in aiuto:
«Il papà dà un semino alla mamma, che lo mette in un ovetto. Dopo nove mesi il semino e l'ovetto fanno insieme un bambino».
«Ah! un bambino... E una bambina?» (con ultima «a» come sopra).
E già, non ci avevo fatto caso: ci chiedeva come avevamo fatto a far lei, una bambina. Non ebbi comunque difficoltà:
«Il semino può essere maschio o femmina. Se nell'ovetto va un semino maschio, viene un bambino, se va il semino femmina, una bambina».
«Ah! E quello maschio è azzurro e quello femmina è rosa?».
Fine del primo atto.
Passarono un paio di anni e del semino color di rosa pensavamo che Eva si fosse dimenticata. E invece no. Mi guardò e mi chiese, a muso duro:
«Ma insomma come hai fatto a dare il semino a mamma?».
La faccenda si faceva complicata,...
Riuscìi ugualmente a cavarmela.
Avevamo nel giardino di casa una tartaruga, che Eva e Ida chiamavano Chiccola. Dopo un po' avevamo trovato giusto darle marito e acquistammo un bel tartarugone, cui imponemmo un degno nome filosofico: Jaspers.
Ora, Jaspers aveva preso gusto a salire sopra Chiccola, emettendo un "Eh, eh!" di evidente soddisfazione, mentre costei, passo dopo passo, continuava tranquilla a camminare. Eva e Ida l'avevano notato e ci avevano riso su: «Che pigro Jaspers, invece di camminare, monta sulle spalle di Chiccola e si fa portare a spasso!».
Mi si era offerta così l'occasione da prendere al volo: «Hai visto Jaspers che saliva su Chiccola? Ebbene, le dava il semino! Ricordi che vennero fuori della uova? Chiccola non si curò di covarle e così non nacquero tartarughini che altrimenti sarebbero nati».
«AH! e se io mi sposo mi devo portare a spasso il marito sulle spalle?
Io non mi sposo!» Era decisa a restar nubile.