venerdì 24 ottobre 2008

Messaggio da zio Giancarlo

Ricevo e socializzo subito la bella proposta che mi è arrivata per email:

... ho in programma di scrivere qualcosa per ricordare ai fratelli e sorella le nostre incredibili peripezie e i grandi rischi corsi ai tempi della guerra, e per renderne edotti voi che per vostra fortuna siete venuti al mondo quando la furia della tempesta era passata da un pezzo. Di foto dell'epoca io non ne ho. Forse qualcuno (Mariella?) conserva una foto di mamma ridotta proprio al lumicino.
La mia idea è che, anche se fu certamente un lungo e tristissimo periodo che non può suscitare allegria, ricordarlo non farà male sia a noi vecchi che a voi giovani. Se siamo sopravvissuti allora noi siamo pronti a tutto, le crisi di oggi ci fanno sorridere ....... e voi, zio Fulvio compreso che non può ricordare nulla, potrete trarne qualche lezione e incoraggiamento per superarle senza eccessive preoccupazioni.
Mi ci vorrà un po' di tempo per riordinare le idee e sintetizzare i fatti salienti senza scrivere un romanzo.
Cosa ne pensate?
Il tuo più vecchio zione

Credo che sia un'idea più che doverosa, ultimamente ho saputo che i bambini possono essere affidati all'asilo nido già all'età di tre mesi, non dico anni: mesi!
E chi gli racconta il mondo a questi poveri sciagurati? La maestra? Come fanno a sviluppare l'amore per i propri genitori, per chi è venuto prima, per gli antenati? Sono stata in Ghana, ho visto come la gente rispetta e onora chi li ha preceduti, come ogni persona è consapevole del fatto che senza 'quelli venuti prima' non ci sarebbe nulla.
Conoscere le vicende di coloro che ci hanno preceduti ci aiuta a capirli, e a capire noi stessi.

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