martedì 26 aprile 2011

Lunedì dopo Pasqua 2011

Stamani, verso le sette e mezzo, ho visto un po' di sole. In 78 anni di vita e almeno 74 di ricordi, è la prima volta che mi capita di vederne qualcosa un Lunedì dopo Pasqua, giorno dedicato tradizionalente alla gita fuori delle mura cittadine.
Il ricordo mio più vecchio al riguardo risale probbilmente a 74 anni fa. Eravamo tutti a Polignano come succedeva di rado perché nostro padre per ragioni di servizio capitava nel paese da lui tanto amato solo per brevi periodi di licenza: doveva esserlo quella volta per le feste pasquali.
Era stata preparata la scarsella, il dolce tradizionale con l'uovo che a Polignano si usava portarsi dietro durante la gita. Ci avviammo verso S. Vito. Cominciò a piovere e dovemmo riparaci in una grotta. Mangiammo lì la scarsella.

Zio Silvio

2 commenti:

stefania ha detto...

ma non si chiama scarcella con la c?

Anonimo ha detto...

Probabilmente hai ragione, cara Stefania. Ma nel mio ricordo era una "scarsella": probabile errore infantile di ascolto e pronuncia.
Ricordo, del resto, che ancora a sette anni dicevo "inferneabile" e a scuola, in seconda elementare, lo scrissi pure alla lavagna. Il maestro mi corresse e solo allora mi accorsi che tutti (fuorché il sottoscritto) avevano sempre detto e scritto "impermeabile".
Non ricordo, d'altra parte, di aver mangiato la "scarsella" (o "scarcella" che sia) dopo quel giorno in cui la mangiammo nella grotta sulla via di S. Vito. Cosa del resto abbastanza logica, posto che il lunedì di Pasqua, per punire, a quanto pare, i gitanti dei loro peccati di gola, il Padre Eterno manda più o meno abbondante pioggia.
zio Silvio