domenica 15 maggio 2016

L'album di famiglia

Lo so, questo è il blog della famiglia Dalfino-Basile, ma queste tre foto le devo mostrare!

Inizio con uno scatto del 1955: Silvio e la fidanzata Nicoline si trovano a Polignano.
Ho sentito racconti su quanto fosse orgoglioso il fidanzatino nel mostrare la bella fanciulla olandese ai compaesani, come essa si facesse notare con quei capelli lunghissimi e sciolti sulle spalle.

Non so bene in quale angolo della costa si trovassero e nemmeno so chi abbia scattato la foto, confido che qualcuno sia più bravo ed esperto di me.

La seconda foto ritrare Nicoline, mia madre.
Sarà più o meno lo stesso periodo.
Sono passati sessant'anni, ma il sorriso è sempre lo stesso.

Gi anelli ed il bracciale sono cambiati, ne indossa ancora, sempre tutti rigorosamente in argento (eppure un anello d'oro e giada me lo ricordo al dito di mia madre).

Ora indossa un altro grosso bracciale, credo di origine tibetana, regalo di zio Silvio. Ed un grosso anello con una testa di leone, che si mette e toglie con frequenza e che spesso  dimentica in giro per la casa.

La terza foto ritrare i miei nonni olandesi, alla conclusione della giornata di Natale del 1955.

Seduti sul divano, davanti al bow window, lei intenta a leggiucchiare e lui appoggiato alla sua spalla per un pisolino. Natale è una cosa seria in Olanda: lo è almeno nella nostra famiglia. Si trascorrono ore ed ore ad aprire regali, rigorosamente uno dopo l'altro, sorseggiando caffé e mangiando torte e biscottini.



E' venuta a trovarci Marianne con il marito Arno, la nostra unica cugina olandese. Aveva molti ricordi di famiglia con se, ed un vecchio album di fotografie.

E così prima di ripartire ce lo ha mostrato ed abbiamo subito deciso di fare qualche scansione.

Chissà che qualcuno abbia la stessa idea? 

7 commenti:

stefania ha detto...

Sono foto stupende, che si portano dietro storie e infiniti sentimenti, solleticando emozioni e curiosità...

Non ne sono certa, ma la prima, quella a Polignano, avredi detto che è stata scattata appena oltre cala pagura. Oggi alle loro spalle si vedrebbero costruzioni basse a sinistra e palazzi a destra. Almeno credo di riconoscere il posto...qualcuno mi conferma?

Eva Basile ha detto...

Sono stata da zio Silvio stasera, e anche lui indica Cala pagura! Non ricorda però chi potesse essere il fotografo, ma su questo campo temo che ben pochi possano aiutarci!

zio Silvio ha detto...

In dialetto sarebbe «Pagúre» (con la «u» accentuata e un po' strascicata), denominazione di solito tradotta erroneamente in italiano con «Cala Paura», ove la paura però proprio non si sa dove stia di casa. Il paguro (che sarebbe la traduzione esatta) è un crostaceo marino.
Ho pensato anch'io a «Pagúre». Ma mi è venuto poi il dubbio che potrebbe anche trattarsi di Torre Incina. Un amico di famiglia, il dottor Pedote (a quel tempo, se non ricordo male, ancora studente di medicina a Padova), ci caricò in automobile e ci fece vedere un po' tutti i paraggi (tra la Selava di Fasano, sempre se non ricordo male, e Castel del Monte) e molto probabilmente scattò quella e qualche altra fotografia. Eva però mi fa venire il dubbio che il fotografo sia stato Raffaello Lorenzoni.
zio Silvio

Eva Basile ha detto...

Ps. dimenticavo di aggiungere che la «e» di «Pagúre» è muta(come la «e» senza accento in francese)
zio Silvio

Anonimo ha detto...

ciao a tutti,
ovviamente non so dire se il fotografo fosse papà.... però il luogo mi sembra proprio la cala di San Vito. da Cala Pagùre lo scoglio si vedrebbe molto più grande.
un affettuoso saluto a tutti
Massimo Lorenzoni

Anonimo ha detto...

Credo possa essere San Vito.
Guglielmo

Unknown ha detto...

Certo che si tratta di San Vito! Si riconosce la strada che costeggia il mare e che prosegue verso porto Contessa, porto Cavallo e cala ponte. Ritengo che la foto l'abbia scattata Guido, che si dilettava con una macchinetta fotografica. Cala paura o meglio cala del paguro in dialetto è "Paghèure".
Ciao a tutti
Fulvio