lunedì 15 marzo 2021

29 Settembre 1963

Cara mamma,

l'ultima dall'Olanda. Valigie già pronte. Domani in treno.
Ce ne andiamo mentre cambia stagione e oramai non me ne duole. Ma è stata un'esperienza bellissima. Qui se ne lagnano. "Poco sole!" Sciocchezze: l'estate in Olanda, l'inverno in nord-Africa, le mezze stagioni in Italia: comincia ad essere il mio ideale. 




E' difficile, per chi non l'ha vista, immaginare un'estate sulle rive del mare del Nord. La nostra primavera e il nostro primo autunno sono molto imprecisi termini di paragone. Devi immaginare un aprile che duri da fine giugno ai primi di settembre, e giornate lunghissime e, si e no, sei ore di vera notte. A fine giugno il sole si leva quasi alle quattro di mattina e tramonta verso le dieci di sera; ma prima e dopo c'è luce per almeno tre quarti d'ora. E' una luce dolcissima, diffusa, che diventa insensibilmente più intensa a poco a poco, ma è sempre tenue anche quando il sole è già alto. Molto diversa dalla nostra. Solo nei giorni più sgombri e, anche allora, solo nelle ore più calde del pomeriggio, si può avere una luce intensa, che non raggiunge però mai la violenza abbacinante della luce di luglio-agosto a Polignano. Qui a loro dispiace. Se hanno il raffreddore, se hanno i reumatismi, se hanno l'influenza, sempre si incolpa il poco sole preso. E nei giorni di sole scappano a migliaia sulla spiaggia a rosolarsi dall'aurora al tramonto, letteralmente senza far altro per una decina di ore, come tante lucertole messe li fianco a fianco sulla sabbia (il bagno, nel burrascoso mare del Nord, d'una grigia leopardiana tristezza, freddo, pieno di meduse e coperto di gabbiani, pochi hanno il cuore di farlo). E' una strana mania collettiva e si infliggono così, sulla sabbia infocata, un vero e proprio supplizio dantesco. Per loro fortuna, sul cielo d'Olanda, c'è quasi ogni giorno qualche nuvola che passa, anche d'estate (con un particolare impegno, a quanto sembra, nelle domeniche).

Lasciamo perdere. Chi meno sa godersi l'estate olandese, sono gli olandesi.

2 commenti:

Eva Basile ha detto...

Negli anni '70, Ida ed io abbiamo imparato a farlo, il bagno nel mare del Nord. Si correva verso le onde e si saltava allegri fra i flutti, rabbrividendo. Un bagno che durava una decina di minuti al massimo e quando si tornava in spiaggia dovevamo togliere le alghe rimaste impigliate nel costume. Quelle nastriformi, marroni...
E poi ci si sdraiava ad asciugarci, facendo cura di essere sottovento. Chi se lo poteva permettere noleggiava belle sedute in vimini, antivento.

Ida ha detto...

Mamma era alla fine della gravidanza, poco dopo sono nata, ai primi di dicembre. Devono aver vissuto una bella estate, adesso mi spiego il mio amore per settembre, la fine estate così è per i mostri parametri l'agosto olandese. Adoro anche la penombra, il crepuscolo, il farsi sera tanto che tutte le sere "mi lotto" col marito che puntualmente all'imbrunire chiude le serrande, accende tutte le luci di casa. Alle sue rimostranze che ormai è buio rispondo che il cielo lassù è ancora un po' chiaro. Ecco tutto questo lo ritrovo in questa lettera.