
Siamo nella primavera 1967, sulla famosa terrazza posiamo io ed Ida con nostra madre, guarita dalla polmonite e giunta in Puglia a ritrovarci. Noi bambine eravamo dalla nonna da qualche tempo: il 4 novembre precedente la nostra casa era stata invasa da acque putride e gli zii Guido e Piero erano venuti a portarci in salvo. L'alluvione di Firenze ha così portato me e mia sorella a Bari per sei mesi, fra zii e prozii. Fu difficile ma divertente e da li nacque un amore speciale di noi due per zio Guido e zio Piero, che si divertivano con noi e ci viziavano in modo scandaloso. Andammo anche all'asilo (io almeno) e ricordo la presenza frequente di zia Lidia, che mi divertiva molto.
2 commenti:
Doveva essere un inizio di primavera o almeno una primavera freddina, a giudicare da quelle bimbe infagottate. La madre, nordica, evidentemente non doveva soffrire tanto il freddo. Curiosa di lei la permanente, che la rende quasi irriconoscibile con quei capelli crespi.
Zio Piero, ahi, ahi, ahi! Contribuivi con zio Guido a viziarmele in modo scandaloso! Ecco perché al ritorno non mi viziavano più, né l'una, né l'altra!
Brutta fine mi toccò fare!
Silvio
Posta un commento