martedì 13 gennaio 2009

ancora persone che non sono più con noi

Ancora nel 1970, ancora nei dintorni di Firenze. Evidentemente i fratelli erano accorsi nella nuova casa di Silvio e si provvedeva a celebrare l'incontro con la foto di rito.
E' un vero peccato che zio Piero non compaia qui: è quasi certo che fosse lui il fotografo. Visto che ci sono molte persone sconosciute stilo il classico elenco.
Da sinistra e destra: zio Silvio, zia Carla (!!! ebbene si, la cara zia ragazzina che solo i più vecchiotti ricordano!!!) Ida, Oma (la mia nonna olandese) io con il fiocco rosso, zia Nicoline, Opa (il nonno di Olanda..)
E se c'è una cosa che devo mettere di commento... mia madre era davvero una bella donna, sfido che una tale biondona abbia fatto girare la testa a mezza Polignano quando apparve in quel paesetto di pescatori negli anni '50...


" E' davvero buffo il mio vecchio caro suocero, tutto rigido, forse per l'imbarazzo che gli dava la macchina fotografica o più probabilmente per l'imbarazzo di trovarsi — lui sempre molto curioso e desideroso di trovarsi al centro dell'attenzione — nel cuore di una conversazione cui non poteva partecipare (in italiano sapeva dire solo, con aria compunta e fortissimo accento: «Sono olandese, non parlo italiano»).
Ho notato anche altri piccoli buffi particolari. Eva e Ida con gli occhi socchiusi e il sole in faccia e, ahi ahi ahi!, con le scarpette sporche di mota. «Jesus! — è ora il commento Cocò — che figura ci faccio io, la mamma che non pulisce neanche le loro scarpe!». Grandi, queste preoccupazioni! Solo da Cocò ci se le può aspettare...
Ma il particolare per me più buffo è quella catenella che mi pende dal taschino dei pantaloni. Avevo un vecchio orologio ottocentesco da tasca. Non sapevo separarmene e lo mettevo nel taschino dei pantaloni, quando non mi andava di portare il gilé. Si sarebbe guastato di lì a poco. E l'idea sarebbe stata quella di portarlo dall'orologiaio per farlo riparare. Allo scopo fu messo «al suo posto». E lì dimenticato! Di sicuro ci sarà ancora, lì. Il solo guaio è che «il suo posto» è nell'«ordine» un po' stravagante della mia meravigliosa consorte; un «ordine» in cui lei sola, allora, riusciva a fatica a rigirarsi, ma in cui ormai non si rigira più neppure lei. Sarà una fatica, ma bisogna assolutamente ritrovarlo e farlo riparare, anche se durerà poco. Bisogna farlo, prima ch'io passi a miglior vita.
Ciao Il tuo vecchio genitor [zio Silvio]"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che tristezza pensare a Carla, al suo tragico destino, e vederla qui serena, nel breve tempo in cui potè sentirsi felice dopo gli anni tristissimi dell'infanzia e dell'adolescenza, poco prima della scomparsa improvvisa.
Silvio